Fabio Ciotti (a cura di), Digital Humanities. Metodi strumenti saperi, Carocci, Roma, 2023
In un’intervista del novembre 1995, padre Roberto Busa, gesuita e ricercatore, ricordava come, nel momento di grande diffusione della cibernetica, molti intellettuali avessero avviato crociate allarmiste contro i disastri che la cruda tecnologia avrebbe causato all’Umanesimo. In quell’occasione, lo studioso rivendicava con forza la capacità dell’informatica di gestire una mole di dati ben più grande rispetto a quella di solito governata dal solitario umanista, abituato a muoversi di fiore in fiore, concentrandosi su alcuni punti nodali di testi o di fenomeni culturali, mentre lo sguardo della macchina poteva considerarli nella loro interezza.
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